Limburgia 1949/50: una volta nella vita

Il sensazionale trionfo del Limburgia di Brunssum, che nella primavera del 1950 si laureò campione d’Olanda contro ogni pronostico.

Chi segue il calcio olandese sa bene che Ajax, PSV e Feyenoord sono i padroni incontrastati del campionato. Dal 1964 e oggi [ottobre 2023], questi tre club si sono aggiudicati la quasi totalità dei titoli nazionali, lasciando le briciole solo ad AZ (due volte) e FC Twente (una volta). Ma non è sempre stato così. Tra il 1946 e il 1959, il campionato olandese era una girandola di sorprese. In quattordici edizioni, dodici club diversi sollevarono il trofeo. Forse la più grande impresa di questo periodo fu quella del Limburgia, che nel 1949-50 si laureò campione contro ogni pronostico.

Limburgia era il nome del club calcistico di Brunssum, un piccolo centro nel Limburgo, la più meridionale delle dodici province dei Paesi Bassi. La sua storia era legata a quella della miniera “Hendrik”, che dava lavoro alla maggior parte degli abitanti e i suoi calciatori erano quasi tutti minatori di carbone. Il club nacque nel 1920 con il nome di Rhenania, poi cambiato nel 1927 in Sportvereniging Staatsmijn Hendrik e infine nel 1936 in Limburgia.

A quel tempo il campionato olandese era diviso in diverse leghe regionali, che si contendevano il titolo nazionale con partite di andata e ritorno. Il Limburgia debuttò nella massima serie nel 1939 e vinse il suo primo campionato regionale nel 1945-1946. Negli spareggi per il titolo nazionale però si classificò ultimo con sei punti in dieci partite. Dovettero passare tre anni prima che il Limburgia tornasse a giocarsi lo scudetto, siamo nella stagione 1949-50.

Il campionato olandese era suddiviso in sei regioni, con il sud e l’ovest che avevano due gironi ciascuno e il nord e l’est uno a testa. Questi erano i campioni regionali:
Est I: Enschedese Boys, con sette punti di vantaggio sull’Heracles di Almelo.
Nord I: Heerenveen, con tredici punti in più del GVAV di Groningen
Sud II: Maurits (Geleen), con tre punti di vantaggio sul BVV di Den Bosch
Ovest I: Blauw Wit (Amsterdam), con quattro punti meglio di Hermes DVS di Schiedam
Ovest II: Ajax (Amsterdam), con due punti di vantaggio su De Volewijkers, anch’esso di Amsterdam

Quell’anno, la regione Sud I visse un finale al cardiopalma. Dopo 18 giornate, PSV e Limburgia erano appaiate a 25 punti e dovettero disputare uno spareggio a Venlo. Il Limburgia partiva leggermente favorito, avendo battuto il PSV per due volte con lo stesso risultato di 2-1 nella regular season. Anche lo spareggio si concluse con lo stesso punteggio: 2-1 per il Limburgia, grazie alle reti di Piet Bruins e Frits de Graaf mentre per il PSV andò a segno solo Harry van Elderen.

Il Limburgia giocò con lo spirito dei “suoi” minatori: grinta, entusiasmo e forza. Il PSV disponeva di una rosa più talentuosa, ricca di tecnica e tatticamente più raffinati rispetto agli avversari. Eppure, dovette arrendersi.

Nessuno a questo punto si aspettava che il Limburgia potesse fare strada anche nel girone finale. Ajax e Heerenveen (dove militava il miglior giocatore olandese di quegli anni, Abe Lenstra) erano le grandi favorite. Il Limburgia iniziò alla grande, vincendo 4-3 in casa contro il Maurits. Curiosamente, il Maurits era una squadra della vicina Geleen, formata anch’essa da minatori – appartenenti ad un’altra miniera nazionale, Prins Maurits – e si può immaginare che fosse una sfida molto sentita da entrambe le compagini. Dopo un pareggio per 3-3 ad Amsterdam contro il Blauw Wit, una sconfitta per 2-1 contro il Maurits e una vittoria per 4-1 contro l’Enschedese Boys, il Limburgia si trovava a pari punti con altre tre squadre (Heerenveen, Maurits e Blauw Wit), tutte a quota cinque. L’Ajax ne aveva quattro e l’Enschedese Boys solo uno. Il girone era ancora apertissimo. Il Limburgia doveva ancora affrontare due volte sia l’Heerenveen che l’Ajax, quindi le sue possibilità erano considerate minime.

Ma in qualche modo riuscì a farcela. Merito soprattutto di un attacco stellare formato dai fratelli Frits e Lei Cox, Frits de Graaf, Piet Bruist e Nelis van Lübeck. A comandare la difesa c’era Sjra Jacobs, il miglior portiere mai uscito dalla provincia del Limburgo. Era stato assente nelle prime gare per infortunio ed era stato responsabile di alcuni errori durante il 3-3 contro il Blauw Wit, ma poi riuscì a dimostrare interamente il suo valore, opponendosi ai grandi attaccanti del periodo come Rinus Michels (Ajax), Piet Koekebakker (Blauw Wit) e Abe Lenstra (Heerenveen). Alcuni anni più tardi, mentre giocava per il Rapid JC, Jacobs subì un grave infortunio alla testa in una partita contro il PSV. A causa della lentezza dell’assistenza medica, riportò danni cerebrali consistenti che misero fine alla sua carriera penalizzandolo anche per il resto della sua vita.

Ma torniamo al 1950: il Limburgia vinse quelle ultime partite, quattro di fila, segnando a raffica. Una vittoria casalinga per 6-2 contro il Blauw Wit portò il club a tre punti di vantaggio, a sole due partite dalla fine. Ora la squadra dei minatori era improvvisamente in testa e aveva bisogno solo di un’altra vittoria. Il primo match point fallì perdendo 3-5 a Heerenveen contro Abe Lenstra e compagni.

Ora era necessario vincere l’ultima partita, in trasferta contro l’Ajax. In uno Stadio Olimpico stracolmo, duemila tifosi del Limburgia seguirono la loro squadra ad Amsterdam, sperando nel miracolo. L’Ajax aveva poco in gioco: una vittoria contro il Limburgia avrebbe significato solo arrivare terzi. Ad ogni modo, una grande delusione. Probabilmente, gli occhi dei tifosi erano puntati sui loro rivali di Amsterdam, il Blauw Wit. Se l’Ajax avesse vinto contro il Limburgia, il Blauw Wit probabilmente sarebbe stato il nuovo campione.

L’Ajax dominò il primo quarto d’ora di gioco, tenendo il pallone e cercando di sfondare la difesa avversaria. Ma i suoi attacchi si infransero contro il muro eretto dal portiere Jacobs, che parò l’impossibile. Al 13’ il Limburgia colpì a sorpresa: Frits Cox sfruttò un errore della retroguardia e insaccò a porta vuota. Due minuti dopo, il capocannoniere dei minatori, Frits de Graaf, raddoppiò con un tiro imparabile. Da quel momento, la partita fu tutta in discesa per i limburgesi, che presero fiducia.

Nel secondo tempo l’Ajax crollò definitivamente con il solo centrocampista Joop Stoffelen a lottare fino alla fine. Il Limburgia dilagò con le reti di De Graaf, Lei Cox (doppietta) e Cobben, portando il punteggio sullo 0-6 finale. Alla fine della partita, i limburgesi festeggiarono accompagnati dagli applausi dei 50.000 spettatori presenti allo stadio, a loro modo soddisfatti dall’aver impedito che il titolo andasse agli “odiati” cugini del Blauw Wit.

Il Limburgia fece la storia del calcio olandese, conquistando il titolo nazionale. Nessun altro club della provincia del Limburgo riuscirà mai a compiere una simile impresa. Questa la formazione di quella squadra leggendaria: Sjra Jacobs, Jan van Huizen, Willy Groen, Hens van Lübeck, Hub Welzen, Mathieu Spanjer, Piet Bruist, Frits Cox, Lei Cox, Frits de Graaf e Nelis van Lübeck. A completare la rosa c’erano anche il portiere di riserva Jonker e gli attaccanti Jan Eggels e Lei Cobben.

Non era una squadra straordinaria, ma solida e affiatata. Solo uno di loro, l’ala destra Frits de Graaf, si distinse a tal punto da meritare la convocazione in nazionale quattro mesi dopo. De Graaf era velocissimo e aveva un tiro potente e vestì la maglia arancione solo in tre occasioni, contro Svizzera, Belgio e Francia alla fine del 1950, subendo tre sconfitte (5-7, 2-7 e 2-5) ma segnando comunque due reti (forse tre, se si considera sua anche una dubbia autorete attribuita allo svizzero Roger Bocquet).

Dopo il 1950 per il Limburgia iniziò un rapido declino. Un terzo posto nel campionato regionale nel 1951 fu seguito da un quinto posto un anno dopo, e un settimo posto nel 1953. Con l’avvento del calcio professionistico nei Paesi Bassi nel 1954 e l’istituzione del girone unico, il Limburgia non riuscì a entrare nell’Eredivisie e dovette accontentarsi della seconda divisione. Nel 1963 retrocesse ancora, fino a quando il club decise di abbandonare il calcio professionistico e tornò ad essere un club amatoriale nel 1971.