Nonostante la Corea del Sud sia uno stato dichiaratamente schierato con l’Occidente, questa volta il boicottaggio viene evitato. La grande novità la presenta il CIO, che decide di far entrare tutto ciò che c’è di più evoluto nello sport e quindi finalmente il professionismo. Ma il problema del doping, da tempo latente, esplode definitivamente sotto gli occhi del mondo con la squalifica di Ben Johnson, dopo un suo fantastico e sospetto (col senno di poi) 9’79 sui 100 metri. Il caso del canadese è solo la punta dell’iceberg di una serie di scandali che verranno negli anni successivi.
Con l’apertura ai professionisti e non solo a chi faceva finta di non esserlo, il calcio sotto i cinque cerchi batte un suo record. Per la prima volta viene superato il muro delle 100 partecipanti: sono infatti 115 le nazioni che si iscrivono al torneo. E l’Italia manca ancora il podio per un soffio, deludendo profondamente. Gli azzurri si piazzano quarti, non riuscendo a competere per il bronzo con la Germania Ovest (0-3, prima sconfitta con i tedeschi nelle competizioni ufficiali) di Klismann, precedentemente eliminata ai rigori (3-4) dal Brasile dopo tre errori dal dischetto. In semifinale l’Olimpica aveva ceduto sempre solo ai supplementari (2-3, non sufficienti le reti di Virdis e Carnevale) all’URSS, futura medaglia d’oro.
I russi, già secondi all’Europeo sotto la guida del colonnello Lobanovski, in Sud Corea invece sono agli ordini di Byshovets. In campo li guida Mikhailichenko, unico rappresentante della Nazionale che qualche mese prima ha vinto l’argento in Germania. Salgono così sul gradino più alto del podio, per la seconda volta dopo il 1956. E lo fanno ai danni (2-1) dei brasiliani, stavolta trascinati da da talenti, soprattutto offensivi, sulla via della consacrazione, come Careca e Romario (quest’ultimo capocannoniere olimpico con 7 reti), che però non bastano. I verdeoro devono cedere il passo ai supplementari (1-1 al 90′) a causa di un contropiede chiuso al 104′ da Satichev. Il Brasile nella finalissima non può però schierare per squalifica Geovani, l’ispiratore del suo centrocampo, che avrebbe dovuto essere l’alter ego di Mikhailicenko.
Non rimane negli annali la prestazione complessiva degli azzurri, almeno per quanto riguarda la brillantezza del gioco. Il quarto posto potrebbe essere considerato comunque un traguardo dignitoso, se non fosse che la Nazionale, guidata da Francesco Rocca che ha sostituito Zoff (chiamato sulla panchina della Juventus prima della fase finale), nel gruppo eliminatorio ha subito a Kwangju la tremenda onta di un pesantissimo 4-0 dallo sconosciuto Zambia. L’eclatante risultato porta il calcio africano sotto i riflettori e naturalmente mette alla berlina quello italiano. Ad impallinare Tacconi con una tripletta è Kalusha Bwalya (che finirà con 6 gol), ala del Cercle di Bruges. Una figuraccia, diventata storica, malgrado le tante stelle ancora una volta presenti. Ferrara, Crippa, Mauro, Ancelotti, Virdis, non riescono a evitare la “catastrofe” di fronte alla netta superiorità dimostrata in quel triste 19 settembre dagli agili africani.
La debacle viene naturalmente paragonata a quella dei mondiali inglesi del 1966, alla storica sconfitta di Middlebrough con la Corea del Nord. Marco Pannella regala 4.000 dollari all’ambasciatóre dello Zambia come omaggio alla grande vittoria; un piccolo sberleffo, niente in confronto allo strascico infinito di polemiche e accuse. Rocca è nella bufera, accusato di aver stravolto per eccessiva prudenza il modulo di Zoff che fin lì aveva funzionato. Arriva dall’Italia addirittura il presidente federale Matarrese a «curare personalmente la situazione», segno evidente che la situazione è scappata di mano. Pure il Ct Azeglio Vicini, assiste all’allenamento dopo la disfatta, con lo scopo di creare un clima di “assistenza” al selezionatore.
Ma Rocca rimane nell’occhio del ciclone, solo, accusato di aver fatto una preparazione troppo pesante nel poco tempo avuto a disposizione prima dell’evento (e in pratica si gioca la carriera azzurra). Mezza squadra gli si rivolta contro: Cravero viene messo in panchina dopo una serie di errori pacchiani e battibecchi. Gli azzurri si qualificheranno per i quarti grazie alla vittoria iniziale su Guatemala (5-2) e a quella decisiva nei confronti dell’Iraq (2-0), dopo una “fuga” in pullman da Kwangju a Seul, invece che il previsto viaggio in aereo; espediente usato per depistare i cronista. La Svezia viene superata nei quarti, ma contenta fatica: l’affermazione arriva solo ai supplementari (2-1) e dopo molti stenti solo con il decisivo autogol al 98′ di Arnberg. È l’ultima, peraltro non entusiasmante, vittoria azzurra in Corea, prima della caduta con l’URSS.
L’Italia comunque si è dimostrata inferiore alle prime tre classificate, presentando una difesa non all’altezza: ben 13 reti subite in 6 gare. Rocca, soprannominato “Kawasaki” ai tempi in cui era uno dei grandi trascinatori della Roma, alla fine è l’unico grande colpevole, che pagherà per tutti. Gli viene imputato di puntare troppo su un calcio atletico, di ispirazione… sovietica, e poco tecnico, scelta sbagliata con il poco tempo avuto a disposizione per preparare la squadra, che è arrivata spossata a un ciclo di 6 partite in 10 giorni. Rocca riceve pure l’accusa di avere stravolto il modulo di Zoff. Rocca perde la panchina, ma resta nell’ambito delle rappresentative azzurre. La Nazionale Olimpica sparisce, dall’edizione seguente parteciperà l’Under 21.
I RISULTATI
Gruppo A
Cina
Germania Ovest
0:3
Svezia
Tunisia
2:2
Tunisia
Germania Ovest
1:4
Cina
Svezia
0:2
Cina
Tunisia
0:0
Svezia
Germania Ovest
2:1
Squadra
P.ti
Svezia
5
Germania Ovest
4
Tunisia
2
Cina
1
Gruppo B
Italia
Guatemala
5:2
Zambia
Iraq
2:2
Zambia
Italia
4:0
Iraq
Guatemala
3:0
Zambia
Guatemala
4:0
Iraq
Italia
0:2
Squadra
P.ti
Zambia
5
Italia
4
Iraq
3
Guatemala
0
Gruppo C
Corea del Sud
URSS
0:0
USA
Argentina
1:1
Corea del Sud
USA
0:0
Argentina
URSS
1:2
Corea del Sud
Argentina
1:2
USA
URSS
2:4
Squadra
P.ti
URSS
5
Argentina
3
Corea del Sud
2
Stati Uniti
2
Gruppo D
Australia
Jugoslavia
1:0
Brasile
Nigeria
4:0
Nigeria
Jugoslavia
1:3
Australia
Brasile
0:3
Brasile
Jugoslavia
2:1
Australia
Nigeria
1:0
Squadra
P.ti
Brasile
6
Australia
4
Jugoslavia
2
Nigeria
0
Quarti di finale
URSS
Australia
3:0
Germania
Zambia
4:0
Svezia
Italia
1:2 dts
Brasile
Argentina
1:0
Semifinali
URSS
Italia
3:2 dts
Brasile
Germania
3:2 dcr
Finale per il 3° posto
Italia
Germania Ovest
0:3
Finale per il 1° posto
URSS
Brasile
2:1 dts
IL MEDAGLIERE
URSS
Aleksandr Borodjuk, Dmitrij Charin, Oleksij Čerednyk, Igor’ Dobrovol’skij, Sergej Fokin, Sergej Gorlukovič, Arvidas Janonis, Gela K’et’ashvili, Evgenij Kuznecov, Viktor Losev, Vladimir Ljutyj, Oleksij Mychajlyčenko, Arminas Narbekovas, İqor Ponomaryov, Aleksej Prudnikov, Jurij Savičev, Igor’ Skljarov,Vladimir Tatarčuk, Vadym Tyščenko, Evgenïý Yarovenko. All. Anatolij Byšovec’.
BRASILE
Ademir, Aloísio, Andrade, André Cruz, Batista, Bebeto, Careca, Edmar, Geovani, João Paulo, Jorginho, Mazinho, Milton, Neto, Ricardo Gomes,Romário, Cláudio Taffarel, Valdo, Luiz Carlos Winck, Zé Carlos. All. Carlos Alberto.
GERMANIA OVEST
Rudolf Bommer, Holger Fach, Wolfgang Funkel, Armin Görtz, Roland Grahammer, Thomas Häßler, Thomas Hörster, Olaf Janßen, Uwe Kamps,Gerhard Kleppinger, Jürgen Klinsmann, Frank Mill, Oliver Reck, Karl-Heinz Riedle, Gunnar Sauer, Christian Schreier, Michael Schulz, Ralf Sievers,Fritz Walter, Wolfram Wuttke. All. Hannes Löhr.
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