Mondiali 1998: Italia-Camerun 3-0

Licia Granello – La Repubblica del 18/06/1998

Italia fuori dagli incubi: Camerun ko

Tre gol al Camerun, per balzare in testa al girone; ma vittoria diventata bella e meritata solo nel finale, grazie alla doppietta di Vieri e a un paio di chicche di Del Piero, dopo tanto pasticciare e perfino soffrire, malgrado la pochezza oggettiva degli avversari, per di più costretti all’inferiorità numerica nell’intero secondo tempo.

Inizio partita di accelerazioni improvvise e improvvisi cedimenti, come se le squadre non riuscissero a trovare un qualche equilibrio tra raid offensivi e recuperi viziati d’ affanno. E’ il Camerun a patire per primo, su una produzione in verticale Baggino-Albertini: conclusione a botta sicura ma Song recupera. Tre minuti più tardi, l’arbitro australiano Lennie inaugura la sua direzione a spanne, ammonendo Wome per un fallo (non riuscito) su Moriero, che comunque si schianta sul campo, come annientato. Un attimo dopo, l’Italia va in gol: angolo e cross seguente di Roberto Baggio, a pescare uno smarcatissimo Di Biagio, pronto a girare di testa (!) alle spalle di Songo’o.

Al quarto d’ora Lennie ammonisce Njanka per fallo da dietro su Roberto Baggio. Molto si lamenta, il piccolo principe, e a ragione, perchè secondo le nuove regole, quello è esattamente il tipo d’intervento da sanzionare con l’espulsione. Dovrebbe dominare l’Italia, lievita il Camerun. Maldini senior urla e si sbraccia contro Di Biagio, colpevole di forzare troppo il ritmo delle giocate, esattamente quello che finora ha tenuto Mboma e compagni rincantucciati nella propria metà campo.

Pazienza. Gli azzurri frenano, Angibeaud prende il comando del centrocampo. Davanti a lui, Albertini barcolla: del resto, metterlo in marcatura sull’uomo di gran lunga più lucido e vigoroso del Camerun è un errore tanto evidente da trovare spiegazioni poche o nulle. Anche perché, sul versante speculare, Dino Baggio, centro- campista con tutt’altre attitudini difensive, passeggia con Olembe. Ma il ct teme le impennate di Wome, peraltro impegnato a non far salire Moriero, e non cambia attitudine tattica

Certo, a ogni sortita sbagliata dei camerunensi, l’Italia è pronta a far male: come al 21′ , quando Moriero si inserisce su un passaggio corto di Kalla, e Songo’o impatta felicemente su Vieri. Si ripete due minuti più tardi, il portiere, ancora sul centravanti. Poi, Moriero si produce in un nuovo tuffo in area su intervento pulito di Wome. Fischia e ammonisce, invece, Lennie, per lo sgambetto di Costacurta, che chiude fallosamente una nuova volata sulla verticale di Angibeaud. Prima che il tempo finisca, Lennie torna in passerella, espellendo il libero Kalla, colpevole di un intervento a piedi uniti su Di Biagio, duro ma sicuramente meno pesante e punibile dell’ entrata di Njanka su Baggino.

Secondo tempo con Job al posto dello spento Ipoua. E l’ Italia, 11 contro 10, comincia a patire. Al 7′ si libera ai confini dell’ area il lungo Wome, e il suo tiro fa fischiare la palla vicino al palo. Al 12′, Nesta anticipa di un’unghia il tosto Mboma, e, un momento dopo, Pagliuca deve fare gli straordinari per deviare su tiro di Job, mal chiuso da Costacurta. Dell’Italia, un solo tentativo di Moriero, che prova il cross lungo, su cui Vieri arriva malamente, alzando da pochi passi.

L’Italia è in clamoroso debito d’ossigeno: Maldini richiama l’infelice Albertini e inserisce Di Matteo; poi, al 20′, realizza la staffetta che nessuno voleva. Fuori Roberto Baggio e dentro Del Piero, che regala subito un po’ di vivacità in più. A un quarto d’ ora dalla fine, il gol del definitivo sollievo, con Moriero a servire bene Vieri: bravo il madrileno nel colpo da sotto, di destro, che manda la palla là dove l’ incolpevole Songo’o non può arrivare. Terzo gol in chiusura: assist di Del Piero per Vieri, che si libera (smanacciandolo) di Song e insacca, per raccogliere, un attimo dopo, abbracci e sorrisi della squadra intera.

Via i fantasmi ecco la classe

di Candido Cannavò – Gazzetta dello Sport del 18/06/1998

Pensate a giocar meglio, invece di miagolare“. Sante parole, signor Havelange. Fossi in Maldini, manderei un rispettoso biglietto di ringraziamento al grande patriarca del calcio mondiale che, prima della sfida col Camerun, ha infranto con un garbato rimprovero la nostra pacchiana caccia alle streghe arbitrali. L’effetto c’e’ stato, ma sarebbe il caso che quel rude e affascinante personaggio brasiliano si ripetesse da qui alla partita con l’Austria per completare la sua opera benemerita.

E’ finita in gloria per l’Italia, grazie al cielo, col primato del girone e con Vieri capocannoniere, ma penso che la nazionale abbia ancora bisogno di qualche salutare scrollone per scacciare i fantasmi che le sono cresciuti addosso. Ieri sera stava precipitando in una sorta di crisi psichica contro gli africani, generosi, rudi e sterili, pur essendo in vantaggio e con un uomo in piu’.

Impietrita, la squadra azzurra, incapace di ritrovare la verita’ della sua forza. Mezz’ora paradossale, con un pubblico che tifava per il coraggioso e giovanile Camerun e con l’arbitro che, ormai pago di una espulsione, consentiva agli africani i falli piu’ vistosi, brutali e incredibili. Un paradosso sconcertante.

Certo, andando a caccia di ombre, immaginando ridicoli complotti, come volete che reagisca una squadra? L’Italia si e’ trovata prigioniera di insensate paure. Quando ha rotto le sbarre, ha trovato il suo paradiso. Ora tutto dovrebbe essere piu’ facile. La qualificazione al secondo turno, visto anche il pareggio tra Cile e Austria, dovrebbe essere un fatto compiuto. I tre gol di ieri sera pesano, eccome.

Dal paradosso, dunque, e’ uscita l’Italia, non priva di difetti, ma in grado di giocarsi il suo dignitosissimo mondiale senza farsi prendere in giro da nessuno. I mezzi ci sono, ma e’ la mentalita’ che deve assisterli. Non e’ concepibile che, dopo una spavalda partenza, col vantaggio di un gol e con una superiorita’ offensiva solare, la squadra azzurra abbia ancora una volta ceduto agli avversari il pallino del gioco.

Sembrava un bis della partita col Cile. La storia stucchevole di un’occasione aurea che ci passava davanti e noi la lasciavamo scappare. Mentalita’, nel caso specifico, e’ sinonimo di coraggio. Quanto ai mezzi, ci chiediamo quale squadra che non sia il Brasile puo’ permettersi di fruire degli assist e dell’intelligenza di Baggio e poi, al momento buono, buttare nella mischia un Del Piero che subito ci ricorda chi e’ stato per un anno e quale ruolo vuole avere in questo mondiale. E ancora: debutta Di Biagio e segna subito, debutta Moriero ed e’ spina nel fianco degli africani.

Il nostro potenziale d’attacco, con questo ben di Dio, e’ enorme. E al centro c’e’ il cannone principale, quel Vieri che e’ capace di crearsi cinque occasioni da gol a partita: sembra rozzo e ti inventa un pallonetto delizioso, degno di un piede brasilero. Gol da favola, il primo marca – Vieri. Poi ne arriva un altro, sempre suo, a darci la prima felice buonanotte mondiale.

17 giugno 1998 – Montpellier
ITALIA – CAMERUN 3-0
Reti: 8′ p.t. Di Biagio; 30′ s.t. e 44’s.t. Vieri
Italia: Pagliuca – Costacurta – Cannavaro, Nesta, P. Maldini – Moriero (37′ s.t. Di Livio), Albertini (17’s.t. Di Matteo), Di Biagio, D.Baggio – R.Baggio (20’s.t. Del Piero), Vieri. All. C. Maldini
Camerun: Songo’o – Ndo, Njanka, Kalla, Song, Wome (21′ s.t. Eto’o)- Simo, Mboma, Olembe – Ipoua, Oman Biyik (21′ s.t. Tchami). All. Le Roy
Arbitro: Lennie (Australia)

LE PAGELLE

PAGLIUCA 6,5
Poche parate ma una decisiva, su tiro di Job quando eravamo ancora sull’1 – 0 e ce la stavamo vedendo davvero brutta
NESTA 6,5
Molto meglio che contro il Cile, ha domato Biyik, non si e’ preoccupato molto di Ipoua, solo qualche insicurezza, ma poi e’ stato il piu’ pronto a reagire nella ripresa
COSTACURTA 6
Ha governato la difesa piu’ a voce che con interventi. Gli avversari nella nostra area si presentavano raramente e con un solo uomo, lui non ha dovuto intervenire spesso
CANNAVARO 6
Ancora qualche indecisione, buono negli stacchi di testa ma qualche piccola imperfezione nell’anticipo che invece poi e’ il suo forte
MORIERO 6
Ha cominciato subito da vera ala, ha impegnato gli avversari, ha fatto capire che c’era un’altra area per la nostra squadra. Poi ha subito un po’ l’arretramento di tutto il complesso e lui ha dovuto piu’ correre indietro che in avanti. Ma nel finale e’ tornato decisivo
DINO BAGGIO 6,5
Doveva coprire le spalle a Moriero, l’ha fatto benissimo intervenendo su Wome quando questi scappava alla nostra ala e andando a bloccare anche Olembe, ma soprattutto, libero da marcature precise, si e’ fatto sentire molto in avanti, ha tirato in porta ed e’ riuscito anche a offrire buoni palloni agli attaccanti. E’ un Dino Baggio davvero in crescita
DI BIAGIO 7
Bel gol, importantissimo perche’ ci ha sbloccato il risultato e poi una sicura partecipazione al gioco. Aveva di fronte in Mboma un avversario difficile, lui ha cercato di dare una mano a tutti dimostrando forte personalita’. Anche lui pero’ nella ripresa ha avuto un po’ di sbandamenti, ma ha dimostrato che su di lui si puo’ contare
ALBERTINI 5,5
Ha cominciato subito benissimo con due lanci precisissimi, poi, quando la squadra ha cominciato a vacillare, lui si e’ smarrito, forse anche perche’ in una posizione piu’ decentrata, che non gradisce
DI MATTEO 6
E’ entrato nel momento piu’ difficile e ha dato anche lui un buon contributo alla riscossa degli azzurri
MALDINI 6
Qualche svarione, un po’ di difficolta’ nel mantenere una posizione insolitamente piu’ alta con l’avversario Ndo che a volte gli scappava via. Maldini ovviamente puo’ fare molto di piu’
VIERI 7,5
Ha lottato come un forsennato per tutta la gara. Nel primo tempo ha giocato quasi da solo, nella ripresa, specie quando gli azzurri arretravano, era l’unico punto di riferimento in avanti e non si e’ mai arreso. Ha preso tante botte, e’ entrato in quasi tutte le azioni d’attacco della squadra e alla fine e’ stato ripagato con due gol che hanno permesso all’Italia prima di respirare e poi di festeggiare. E’ ora in testa alla classifica dei cannonieri con Salas
ROBERTO BAGGIO 5
Questa volta non c’e’ stato proprio. Qualche tocchetto, ma la partita pretendeva molto di piu’. Forse anche la botta ricevuta nel primo tempo lo ha messo in difficolta’
DEL PIERO 6
Ha giocato appena 25′, ha fatto in tempo a scaldarsi un po’ e ha mostrato lampi della sua classe gia’ questa sera, ma lui dovra’ dimostrare in futuro di essere davvero la nostra risposta a Ronaldo in questo che potrebbe essere il suo mondiale
DI LIVIO s.v.
Entrato negli ultimissimi minuti per partecipare alla festa. Ingiudicabile