Ci sono altre squadre che hanno vinto il trofeo nella propria città, ma il Barcellona lo vince nel proprio stadio. La squadra di Udo Lattek, che schiera in attacco le due ali Simonsen e Carrasco come uomini assist per Enrique Castro Quini – attaccante spagnolo leggendario, autore del gol vincente della finale, procede nela tabellone di Coppa tra alti e bassi. Nei primi tre turni si trova di fronte tre squadre dell’est (Trakia Plovdiv, Dukla Praga e Lokomotive Lipsia) facendo valere pesantemente il fattore Nou Camp ma uscendo sempre sconfitto il trasferta. In semifinale, dopo il pareggio per 1-1 a Londra, il gol di Allan Simonsen consente ai catalani di eliminare il Tottenham Hotspur e di giocare la finale in casa. Dopo un mese il Nou Camp sarà anche il palcoscenico per la gara inaugurale della Coppa del Mondo FIFA.
Gli avversari dei blaugrana sono i talentuosi belgi dello Standard Liegi con Michel Preud’homme tra i pali, Eric Gerets e Walter Meeuws in difesa, Guy Vandersmissen e Arie Haan a centrocampo ed un attacco composto da Simon Tahamata e lo svedese Benny Wendt – quest’ultimo marcato stretto da Migueli in finale. Dopo aver battuto in maniera convincente il Porto nei quarti, lo Standard elimina i campioni uscenti della Dynamo Tbilisi con un doppio successo in Belgio ed in Georgia e si guadagna un posto in finale.
La maggior parte dei 110.000 spettatori del Camp Nou ammutolisce quando Vandersmissen porta gli “ospiti” in vantaggio dopo appena 7′. Simonsen, tuttavia, segna una rete importantissima poco prima dell’intervallo. Al 17′ di una ripresa ai limiti della correttezza, Quini approfitta di un calcio di punizione battuto a sorpresa da Simonsen e segna il gol vittoria. Meeuws viene espulso nel finale ed i blaugrana si aggiudicano il trofeo per la seconda volta.
Ancora la Roma di Liedholm a tenere alto l’onore tricolore in Coppa. Dopo lo shock del Carl Zeiss Jena dell’anno precedente, il sorteggio è benevolo e propone i nord irlandesi del Ballymena. La trasferta nella terra di albione è poco più che un allenamento e nella ripresa ci pensano Chierico e Ancelotti a garantire il risultato. A Roma i giallorossi raddoppiano: il 4-0 finale portano la firma di Pruzzo (doppietta), Spinosi e Giovannelli.
Negli ottavi di finale è di ben altro peso il Porto che ha dalla sua se non altro la cabala: sono sette anni che in Coppa non perde in casa. I giallorossi reggono dignitosamente per tutto il primo tempo ma un impietoso uno-due a cavallo dei due tempi (Walsh e Costa) rende tutto difficile per la gara di ritorno. All’Olimpico la Roma paga in termini di condizione il match con la Juventus di tre giorni prima e non va oltre lo 0-0 recriminando per due traverse colpite da Pruzzo ed abbandonando ancora prematuramente il tabellone di Coppa.
Roma-Ballymena 4-0: tutto facile per i giallorossi nel primo turno della Coppa. Qui sopra una delle due reti di Pruzzo