Altro anno caldo, anzi il 1968 lo è per eccellenza. La primavera di Praga, il Vietnam, gli assasinii di Martin Luther King e Bob Kennedy, le contestazioni studentesche, che proprio in Messico vengono sanguinosamente represse alla vigilia. Ai Giochi c’è la clamorosa protesta di molti atleti neri statunitensi aderenti al Black Power. I primi sono Tommie Smith e John Carlos, oro e bronzo nei 200 metri, che si presentano sul podio senza scarpe con calze e guanti neri e il pugno levato al cielo. Protesteranno anche i due uomini i cui record a Città del Messico passano alla storia: Bob Beamon, oro nel lungo (8.90), e Lee Evans, dominatore nei 400 piani (43 “8).
Alle spalle di questi eventi, politici e sportivi, il calcio diventa semplice contorno. L’oro va ancora all’Ungheria, al terzo trionfo. Sul prato dello splendido “Atzeca”, che due anni dopo ai Mondiali sarà teatro di sfide epiche, la Nazionale ungherese batte la Bulgaria (4-1) dopo una vera e propria battaglia, fisica, non tecnica, che però almeno sparge un pizzico di sale su un altro torneo di basso profilo.
L’ultimo atto comincia a sorpresa con il vantaggio dei bulgari, partiti aggredendo i magiari. Con troppa lena, visto che tre “bianchi” vengono espulsi prima dell’intervallo, al quale l’Ungheria (forte dei migliori elementi di Ferencvaros, Honved e Ujpest) arriva già sul 2-1 e quindi ormai con la vittoria in tasca, in vantaggio 11 contro 8. Il successo è maturato grazie a una doppietta di Dunai, messosi in luce assieme al centrocampista Szucs, mentre i bulgari hanno perso la testa, aggredendo persino il proprio allenatore.
Sulle gradinate la situazione è ancora più grottesca. Le intemperanze del pubblico, deluso per la mancata affermazione dei suoi beniamini, sono esagerate. La confusione è generale, viene sommersa di ingiurie la terna arbitrale, diretta dall’italiano Diego Di Leo (uno dei più famosi arbitri di ogni epoca, professionista in Sudamerica), supportato da due guardalinee messicani, bersagliati alla fine dalla solita pioggia di cuscini e sputi.
In semifinale un sorprendente Giappone cede all’Ungheria
D’altronde, a fronte di una qualità scarsa durante tutta la competizione, è stato sempre il focoso pubblico locale a farsi notare per le sue “prodezze”, con lanci di cuscini e tafferugli, insufficienti peraltro a spingere il Messico oltre il quarto posto. E per l’appunto la gente in finale ha ancora il dente avvelenato per l’inopinata sconfitta dei propri beniamini nella “finalina”. Sorprendente bronzo è infatti il Giappone, che vanta il capocannoniere del torneo in Kamamoto (11 gol), il quale addirittura riceve fantomatiche proposte di contratto dal Brasile. È lui, il fromboliere nipponico, a segnare nella finalina i due gol-partita che estromettono i messicani dal podio, issandovi per la prima voltal’Asia.
Per il Messico, paese ospitante, è una mezza tragedia, dopo i proclami trionfali della vigilia. Già la semifinale persa con la Bulgaria 2-3, ma dopo aver pareggiato uno 0-2 iniziale, aveva provocato una isteria generale: con un tifoso addirittura ucciso a pugnalate per aver criticato la Nazionale. La batosta con il Giappone getta tutti nello sconforto. Sul piano tecnico, lo scenario dell’Olimpiade messicana, dove per la prima volta vengono sperimentati i due cambi, è il solito: le formazioni del blocco comunista, vere Nazionali maggiori, dettano legge. L’Italia, dopo le recenti delusioni e polemiche, rinuncia, come nel 1956, a partecipare sin dalle qualificazioni.
I RISULTATI
Gruppo A
Messico
Colombia
1:0
Francia
Guinea
3:1
Guinea
Colombia
3:2
Francia
Messico
4:1
Messico
Guinea
4:0
Colombia
Francia
2:1
Squadra
P.ti
Francia
4
Messico
4
Colombia
2
Guinea
2
Gruppo B
Spagna
Brasile
1:0
Giappone
Nigeria
3:1
Spagna
Nigeria
3:0
Brasile
Giappone
1:1
Brasile
Nigeria
3:3
Spagna
Giappone
0:0
Squadra
P.ti
Spagna
5
Giappone
4
Brasile
2
Nigeria
1
Gruppo C
Israele
Ghana
5:3
Ungheria
El Salvador
4:0
Ungheria
Ghana
2:2
Israele
El Salvador
3:1
El Salvador
Ghana
1:1
Ungheria
Israele
2:0
Squadra
P.ti
Ungheria
5
Israele
4
Ghana
2
El Salvador
1
Gruppo D
Guatemala
Cecoslovacchia
1:0
Bulgaria
Tailandia
7:0
Bulgaria
Cecoslovacchia
2:2
Guatemala
Tailandia
4:1
Bulgaria
Guatemala
2:1
Cecoslovacchia
Tailandia
8:0
Squadra
P.ti
Bulgaria
5
Guatemala
4
Cecoslovacchia
3
Thailandia
0
Quarti di finale
Messico
Spagna
2:0
Ungheria
Guatemala
1:0
Giappone
Francia
3:1
Bulgaria
Israele
1:1 Bulgaria per sorteggio
Semifinali
Messico
Bulgaria
2:3
Ungheria
Giappone
5:0
Finale per il 3° posto
Giappone
Messico
2:0
Finale per il 1° posto
Ungheria
Bulgaria
4:1
IL MEDAGLIERE
Medaglia
UNGHERIA: István Básti, Bertalan Bicskei, Antal Dunai, Lajos Dunai, Károly Fatér, László Fazekas, István Juhász, László Keglovich, Lajos Kocsis, Iván Menczel,László Nagy, Ernő Noskó, Dezső Novák, Miklós Páncsics, István Sárközi, Miklós Szalai, Zoltán Szarka, Lajos Szűcs, Zoltán Varga. All. Károly Sós.
BULGARIA: Georgi Cvetkov, Jančo Dimitrov, Milko Gajdarski, Ivajlo Georgiev, Atanas Gerov, Mihail Gjonin, Georgi Hristakiev, Kiril Ivkov, Evgeni Jančovski, Stojan Jordanov, Todor Krăstev, Atanas Mihailov, Mitju Monev, Asparuh Nikodimov, Kiril Stankov, Georgi Vasilev, Cvetan Veselinov, Ivan Zafirov, Petăr Žekov. All. Georgi Berkov.