Nel settembre 1971, la notte precedente a PSV Eindhoven-Chemie Halle un incendio divampò nell’hotel della squadra tedesca, uccidendo un giocatore e ferendone altri. La partita venne annullata e da allora il club non si è più qualificato per l’Europa
Per il modesto Chemie Halle, squadra di calcio della Germania Est, il terzo posto nell’Oberliga nella stagione 1970-71 avrebbe potuto essere il momento più alto della sua storia. Invece, fu l’inizio di una tragedia che scosse il mondo del calcio europeo e che costò la vita a 11 persone legate al club.
Quel piazzamento sorprendente permise al club di qualificarsi per la Coppa Uefa dell’anno successivo, per la seconda volta nella sua esistenza. Nel primo turno, il Chemie Halle affrontò il PSV Eindhoven, una delle squadre più forti d’Olanda. In casa, i tedeschi riuscirono a fermare gli avversari sullo 0-0, ma non ebbero l’occasione di giocare il ritorno.
La notte del 28 settembre 1971, un devastante incendio divampò nell’Hotel ‘t Silveren Seepaerd di Eindhoven, dove alloggiava la delegazione del Chemie Halle. L’incendio si originò nel ristorante al piano terra del vecchio edificio e si propagò rapidamente lungo le scale principali, intrappolando gli ospiti nelle loro camere. A quell’epoca, non c’erano norme di sicurezza obbligatorie per gli hotel e i locali pubblici, quindi il Silveren Seepaerd non disponeva di sistemi antincendio, uscite di emergenza, allarmi o estintori. Dei 86 ospiti presenti nell’hotel, 11 persero la vita e 19 rimasero feriti.
L’incendio divorò il piano terra, impedendo agli ospiti intrappolati nei piani alti di scappare per la via normale. I soccorritori dovettero arrampicarsi sul tetto spiovente della cucina e lanciare delle lenzuola annodate per farci scivolare gli ospiti dalle finestre del secondo e terzo piano.
La maggior parte degli ospiti dell’hotel e i 15 calciatori dello Halle riuscirono a salvarsi così, ma non tutti ebbero la stessa fortuna. Erhard Mosert, un giovane giocatore di 20 anni, si fratturò gravemente una gamba nel salto ma il destino del 21enne Wolfgang Hoffmann fu peggiore. Saltando da una finestra, sbagliò la mira, sfondò un lucernario e morì sul colpo cadendo sul pavimento della cucina.
Volker Jany, il portiere di riserva, e Klaus Urbanczyk, terzino esperto già in nazionale, si mostrarono eroici nel tentativo di aiutare i soccorritori dall’interno. I due rimasero nell’edificio in fiamme il più a lungo possibile per svegliare gli ospiti e portarli al punto di evacuazione. Quando la situazione divenne insostenibile, furono costretti a saltare da una finestra del terzo piano sulle lenzuola. Urbanczyk riportò ferite gravi che successivamente richiesero l’amputazione parziale della gamba destra.
I vigili del fuoco impiegarono due ore per spegnere l’incendio e il resto della giornata per mettere in sicurezza l’intero edificio. Le cause dell’incendio non furono mai chiarite. Nove delle vittime morirono nelle loro stanze e altre due, tra cui il povero Wolfgang Hoffmann, furono causate dai salti disperati dai piani alti. Decine di sopravvissuti furono curati per le ferite e le intossicazioni per il fumo.
Dopo il terribile evento, la squadra della Germania Est diede prova di grande dignità ricevendo ampi riconoscimenti per il suo coraggio e il suo altruismo. I dirigenti del club rinunciarono senza polemiche a disputare la gara di ritorno e, non essendo più riusciti a qualificarsi per le competizioni europee, il Chemie Halle non ebbe mai più l’occasione di esorcizzare i fantasmi del 1971.
Una storia tragica che ha però un finale un po’ più lieto. Guus Hiddink, che era un giocatore del PSV al momento della tragedia, nel 2006 fu tra gli organizzatori di una partita commemorativa che si tenne in Germania tra la sua squadra del PSV e l’Hallescher FC, il club che oggi rappresenta il vecchio Chemie Halle.
Dopo l’incendio, gli abitanti di Eindhoven avevano ospitato e soccorso la delegazione del Chemie Halle e queste famiglie avevano mantenuto stretti legami nei decenni successivi. La visita del PSV fu un gesto nobile che rafforzò ulteriormente una già forte solidarietà tra due club così diversi, legati per sempre da una circostanza tragica.