In questa edizione, finalmente, il comitato organizzatore della Coppa delle Fiere trovò il sistema giusto per gestire il tabellone del torneo a 48 partecipanti. Il passaggio del turno automatico venne predisposto alla prima tappa così da avere un torneo con regolari incontri di eliminazione diretta a partire dal secondo turno. Per la prima volta furono quattro le italiane iscritte alla Coppa delle Fiere: Torino, Roma, Fiorentina e Milan. Poste di fronte a due colossi inglesi come Chelsea e Leeds, la Roma e il Torino non superarono neppure il primo turno, mentre la Fiorentina si arenò all’ostacolo successivo per mano dello Spartak Brno.
Più lunga ma decisamente complicata la strada percorsa dal Milan, che si arrende al terzo turno davanti al Chelsea, una bestia nera per le italiane. I rossoneri sono costretti agli spareggi in tutti i turni disputati e vengono puniti dagli inglesi a Milano solo a causa di una monetina caduta sulla faccia sbagliata.
Dopo sette anni il Barcellona torna nuovamente a trionfare in Coppa delle Fiere, incamerando così il suo terzo trofeo, il sesto in otto edizioni per la Spagna. I catalani si salvano solo per sorteggio, al terzo turno, dopo che la gara di spareggio contro l’Hannover non aveva spostato gli equilibri. Superato l’Espanol nel derby dei quarti di finale si arriva alle semifinali che propongono un interessante scontro Spagna-Inghilterra. Da una parte il Leeds di Don Revie, una squadra che si apprestava a vivere il momento di suo maggiore splendore con un gioco duro e violento che attirò verso di sè non poche antipatie, contro il Real Saragozza; dall’altra il Barcellona impegnato contro un Chelsea ostico pronto a portare in Inghilterra la prima coppa europea.
Dal doppio confronto uscì vincitrice la Spagna: il Saragozza fece una grande impresa vincendo la “bella” in trasferta a Elland Road per 3-1 grazie a una furiosa fiammata che gli consentì di segnare 3 reti in 13′; servì lo spareggio anche per determinare la seconda finalista, dopo che le prime due gare si erano concluse con lo stesso punteggio (2-0) a favore delle formazioni di casa. Favorito dal sorteggio il Barcellona non ebbe grosse difficoltà al Camp Nou e grazie alla brillante prestazione del centrocampista francese Lucien Muller riuscì a schiantare il Chelsea con un ineccepibile 5-0.
Da questa edizione si decise di tornare allo schema della doppia finale, che venne posticipata a settembre dopo la conclusione dei Mondiali. Una rete di Canario, già protagonista nel 1964, consente al Saragozza di espugnare il Camp Nou e di ipotecare il trofeo. La gara di ritorno è palpitante: il Barca cerca la fuga ma il Saragozza ribatte colpo su colpo pareggiando il secondo gol catalano a 3′ dalla fine. Il pubblico della Romareda è già in festa, ma Zaballa ha altre idee per la testa e all’ultimo assalto regala al Barcellona i supplementari. Quando ormai si paventa la ripetizione dell’incontro, la riserva Pujol schierata dal primo minuto al posto di Vidal segna la sua clamorosa tripletta che regala l’incredibile finale al Barca.
IL TABELLONE DELLA COPPA DELLE FIERE 1965/66
PRIMO TURNO
Stade Français – Porto 0-1 (0-0; 0-1)
Anversa – Glentoran 4-3 (1-0; 3-3)
Utrecht – Barcellona 1-7 (0-0; 1-7)
Bordeaux – Sporting Lisbona 1-10 (0-4; 1-6)
RFC Liegi – NK Zagabria 1-2 (1-0; 0-2)
Molenbeek – AIK 1-3 (1-3; 0-0)
Malmö FF – Monaco 1860 0-7 (0-3; 0-4)
PAOK – Wiener SK 2-7 (2-1; 0-6)
Chelsea – Roma 4-1 (4-1; 0-0)
Milan – Strasburgo 2-2 (1-0; 1-2) spareggio 1-1, sorteggio
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