La storia di Jack Charlton è un affascinante viaggio attraverso il calcio inglese e irlandese del XX secolo
Nato l’8 maggio 1935 ad Ashington, una piccola città mineraria nel nord-est dell’Inghilterra, Jack crebbe in una famiglia dove il calcio scorreva nelle vene. Suo fratello minore Bobby sarebbe diventato uno dei più grandi calciatori inglesi di tutti i tempi, mentre diversi zii e cugini avevano già lasciato il segno nel mondo del pallone.
Nonostante questo illustre background familiare, il giovane Jack iniziò la sua carriera calcistica in modo umile, giocando per squadre locali come l’Ashington YMCA e l’Ashington Walfare. E a 15 anni, seguendo le orme paterne, iniziò a lavorare nelle miniere di carbone della zona. Ma il destino aveva in serbo per lui un percorso diverso.
Nel 1952, grazie all’intervento della madre e all’aiuto dello zio Jackie Milburn, una leggenda del Newcastle United, Jack ottenne un provino con il Leeds United. Il club lo mise sotto contratto e, il 25 aprile 1953, poco prima del suo 18° compleanno, Jack fece il suo debutto professionale contro il Doncaster Rovers.
Dopo aver assolto gli obblighi del servizio militare, Charlton si affermò rapidamente come titolare nella difesa del Leeds. Alto 1,86 m per 82 kg, Jack era uno stopper all’antica: lungo, sgraziato, rigido nella corsa, ma estremamente efficace. Formò una solida coppia difensiva con il più tecnico Norman Hunter, permettendo al potente John Charles di fare sfracelli in attacco.
Durante la sua lunga carriera con il Leeds, durata dal 1952 al 1973, Jack collezionò l’incredibile cifra di 772 presenze, segnando 95 gol – un numero notevole per un difensore. Con i “Whites” conquistò due promozioni in First Division, un campionato (1968-69), una FA Cup (1972), una Coppa di Lega (1968) e due Coppe delle Fiere (1968 e 1971).
Tuttavia, la squadra di Charlton e dell’allenatore Don Revie divenne anche tristemente nota come una “macchina da secondi posti“, perdendo diversi titoli per un soffio e subendo sconfitte dolorose in finali di coppa. Nonostante ciò, Jack si distinse individualmente, vincendo il premio di calciatore inglese dell’anno nel 1967.
La carriera internazionale di Charlton iniziò relativamente tardi, all’età di quasi 30 anni, il 10 aprile 1965 in una partita contro la Scozia. Ma il momento più alto della sua avventura con la nazionale inglese arrivò l’anno successivo, quando fece parte della squadra che vinse la Coppa del Mondo 1966 in casa. In quell’occasione, Jack ebbe la rara opportunità di giocare e vincere al fianco del fratello Bobby.
Il rapporto tra i fratelli Charlton è stato sempre caratterizzato da una sana competizione. Jack ha vissuto gran parte della sua carriera da giocatore nell’ombra del più talentuoso Bobby, ma i ruoli si sarebbero invertiti nella loro carriera post-calcio.
La sorprendente carriera da allenatore
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo nel 1973, Jack intraprese la carriera di allenatore. Il suo primo incarico fu con il Middlesbrough, dove ottenne un immediato successo portando la squadra in First Division con un record di punti. Questa impresa gli valse il titolo di manager dell’anno 1974 e l’onorificenza dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE).
Dopo esperienze con Sheffield Wednesday e Newcastle United, nel 1986 Charlton ricevette l’offerta che avrebbe cambiato la sua vita e la storia del calcio irlandese: la panchina della nazionale dell’Eire, la Repubblica d’Irlanda.
L’arrivo di Charlton segnò l’inizio di un’era d’oro per il calcio irlandese. Prima del suo arrivo, l’Irlanda non aveva mai partecipato a un grande torneo internazionale. Sotto la guida di “Big Jack”, la squadra si qualificò per gli Europei del 1988 e per i Mondiali del 1990 e del 1994.
Il successo di Charlton con l’Irlanda fu basato su uno stile di gioco diretto e aggressivo, noto come “Put ‘Em Under Pressure“. Questo approccio, unito a una politica di recruiting che sfruttava le origini irlandesi di giocatori nati in Inghilterra e Scozia, trasformò la nazionale irlandese in una forza competitiva sulla scena internazionale.
Il momento più alto della sua gestione fu probabilmente la vittoria contro l’Inghilterra agli Europei del 1988, un risultato che fece esplodere di gioia l’intera nazione irlandese. Ai Mondiali del 1990, l’Irlanda raggiunse i quarti di finale, sconfitta dall’Italia di Vicini, il miglior risultato di sempre in un torneo maggiore.
L’impatto di Charlton sul calcio irlandese andò ben oltre i risultati sul campo. Sotto la sua guida, il numero di praticanti di calcio in Irlanda quasi raddoppiò in otto anni. La sua figura carismatica e il suo stile schietto lo resero incredibilmente popolare in Irlanda, al punto che divenne il primo inglese a conquistare veramente il cuore degli irlandesi.
Il suo contributo al calcio e alla cultura irlandese gli valse numerosi riconoscimenti, tra cui la cittadinanza onoraria irlandese (un onore concesso solo sei volte nella storia) e le chiavi della città di Dublino nel 1994.
La carriera di Charlton come allenatore dell’Irlanda si concluse nel 1995, ma il suo legame con il paese rimase forte per il resto della sua vita.
Charlton era noto per la sua integrità e per la sua fedeltà ai propri principi, sia tattici che personali. Questo suo atteggiamento gli ha talvolta procurato critiche, ma gli ha anche fatto guadagnare il rispetto di giocatori, colleghi e tifosi. Come scrisse Don Revie nella brochure per la partita d’addio di Charlton: “Gli sarò sempre grato e anche il Leeds United dovrebbe. Nessun altro club ha avuto un servitore più fedele“.
Dopo il ritiro, Charlton ha continuato a essere una figura pubblica rispettata, dedicandosi alla pesca (una delle sue grandi passioni), a iniziative benefiche e a vari impegni pubblici. Nel 2004, l’Università di Leeds gli ha conferito una laurea honoris causa in Legge, riconoscendo il suo contributo non solo al calcio, ma alla società in generale. Se n’è andato nel luglio 2020, nella natale Ashington, alla bella età di 85 anni.
Da fratello nell’ombra a leggenda d’Irlanda, il viaggio di Jack Charlton è una storia che continua a ispirare e affascinare gli appassionati di calcio di tutto il mondo.




