Mondiali 2010: SPAGNA

Il capocannoniere Thomas Müller

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A domanda specifica Michel Platini rispose:“la gente ama il calcio perché non ha nessuna verità, nessuna legge”. Molti sono innamorati di questo sport perché è in grado di raccontare favole strepitose, come quella di Thomas Muller, che più che nelle stelle, aveva scritto nel proprio nome la carriera da calciatore. Nella storia della Bundesliga infatti il nome di battesimo più diffuso è Thomas (ben 109 giocatori avevano lo stesso nome della star del Bayern Monaco) mentre il cognome più comune è Müller, inciso sulla maglia di altri 31 atleti del passato, nonché su quella del miglior bomber di tutti i tempi della nazionale tedesca. Thomas Müller è dunque sinonimo di calcio, di Bundesliga. E infatti il talento bavarese ha sempre saputo che sarebbe diventato un calciatore: a 11 anni viene provinato dal Bayern Monaco, la squadra più forte in Germania, che punta da subito su di lui, così come le varie categorie della nazionale tedesca: sempre convocato dall’under 16 all’under 21.

Nessuno ha mai avuto dubbi. Thomas Muller non solo sarebbe diventato un calciatore, ma un vero e proprio fenomeno. E infatti a soli 19 anni esordisce in prima squadra (è il 15 agosto 2008) rilevando Miroslav Klose all’80’ minuto della prima giornata di campionato contro l’Amburgo. Durante la stagione, ha modo di marcare una presenza anche in Champions League, il 10 marzo 2009, entrando al 72′ minuto dell’ottavo di finale contro lo Sporting Lisbona ed entrando nel tabellino marcatori, realizzando il 7-1 finale al novantesimo minuto. Conclude la stagione con 4 presenze da subentrante in massima serie.

La stagione 2009/10 è quella della consacrazione. Il 12 settembre, durante la quinta giornata di Bundesliga, realizza la sua prima doppietta in massima serie nella vittoria esterna per 5-1 contro il Borussia Dortmund. Tre giorni dopo debutta da titolare in Champions League contro gli israeliani del Maccabi Haifa, realizzando anche in quel caso due reti. L’1 maggio 2010, alla penultima giornata di campionato, realizza la prima tripletta in campionato nella vittoria per 3-1 sul VfL Bochum, che fa da preludio al titolo nazionale vinto la giornata seguente. Insieme alla Meisterschale, il Bayern conquista anche la Coppa di Germania e raggiunge la finale di Champions League, dove deve arrendersi all’Inter. Müller è protagonista di tutte queste competizioni, chiudendo la stagione con 52 presenze totali e 19 reti.

Thomas è un predestinato. Un campione. Il ct della nazionale tedesca, Joachim Loew se ne accorge subito, e lo chiama per l’amichevole contro l’Argentina a pochi mesi dal mondiale sudafricano del 2010. Maradona, l’allenatore argentino, dopo la vittoria della sua squadra sui tedeschi, in conferenza stampa si rifiuta di sedersi accanto a Thomas Müller, perché il ragazzino era uno sconosciuto, e il pibe de oro non poteva certo mescolare il sacro col profano. Il 3 luglio 2010, a circa 70 giorni dall’amichevole, Germania e Argentina si riaffrontano, sempre con Maradona in panchina, sempre con Muller in campo, per i quarti di finale dei mondiali. E il tedesco ottiene la sua rivincita: al secondo minuto di gioco segna infatti il gol che porta la Germania in vantaggio. I tedeschi vincono 4-0, e Maradona ora a quel ragazzino umiliato pochi mesi prima non può che fare i complimenti.

La carriera di Thomas è fulminante: in 8 mesi dopo i titoli di Germania con il Bayern (campionato e coppa), si aggiudica anche la scarpa d’oro del mondiale sudafricano, e viene nominato miglior giovane del torneo. Trentasei anni dopo, da Gerd a Thomas, c’è sempre un Müller sul trono del gol.

LA CLASSIFICA MARCATORI

5 – Thomas Müller (Germania);
5 – David Villa (Spagna), Wesley Sneijder (Olanda), Diego Forlan (Uruguay)
4 – Gonzalo Higuain (Argentina), Robert Vittek (Slovacchia), Miroslav Klose (Germania).
3 – Landon Donovan (Stati Uniti), Asamoah Gyan (Ghana), Luis Suarez (Uruguay), Luis Fabiano (Brasile).
2 – Elano (Brasile), Tiago (Portogallo), Lee Jung-Soo (Corea del Sud), Kalu Uche (Nigeria), Brett Holman (Australia), Samuel Eto’o (Camerun), Javier Hernandez (Messico), Keisuke Honda (Giappone), Carlos Tevez (Argentina), Lukas Podolski (Germania), Lee Chung Yong (Corea del Sud), Robinho (Brasile), Arjen Robben (Olanda), Andres Iniesta (Spagna).
1 – R. Marquez (Messico), Tshabalala (Sudafrica), Park Ji-Sung (Corea del Sud), Gabriel Heinze (Argentina), Steven Gerrard (Inghilterra), Clint Dempsey (Stati Uniti), Robert Koren (Slovenia), Cacau (Germania), Dirk Kuyt (Olanda), Antolin Alcaraz (Paraguay) Daniele De Rossi (Italia), Winston Reid (Nuova Zelanda), Maicon (Brasile), Ji Yun-nam (Corea del Nord), Jean Beausejour (Cile), Gelson Fernandes (Svizzera), Alvaro Pereira (Uruguay), Dimitris Salpigidis (Grecia), Vasilis Torosidis (Grecia), Cuauhtemoc Blanco (Messico), Jovanovic (Serbia), Birsa (Slovenia), Liubijankic (Slovenia), Bradley (stati Uniti), Nicklas Bendtner (Danimarca), Dennis Rommedahl (Danimarca), Didier Drogba (Costa d’Avorio), Vincenzo Iaquinta (Italia), Shane Smeltz (Nuova Zelanda), Enrique Vera (Paraguay), Cristian Riveros (Paraguay), Mark Gonzales (Cile), Raul Meireles (Portogallo), Simao (Portogallo), Hugo Almeida (Portogallo), Liedson (Portogallo), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Bongani Khumalo (Sudafrica), Katlego Mphela (Sudafrica), Florent Malouda (Francia), Martin Demichelis (Argentina), Martin Palermo (Argentina), Park Chu Young (Corea del sud), Yakubu Ayegbeni (Nigeria), Jermain Defoe (Inghilterra), Tim Cahill (Australia), Marko Pantelic (Serbia), Mesut Ozil (Germania), Yasuhito Endo (Giappone), Jon Dahl Tomasson (Danimarca), Shinji Okazaki (Giappone), Robin Van Persie (Olanda), Klaas Jan Hubtelaar (Olanda), Antonio Di Natale (Italia), Kamil Kopubek (Slovacchia), Fabio Quagliarella (Italia), Yaya Toure (Costa d’Avorio), Romaric (Costa d’Avorio), Salomon Kalou (Costa d’Avorio), Rodrigo Millar (Cile), Kevin Prince Boateng (Ghana), Matt Upson (Inghilterra), Juan (Brasile), Sulley Muntari (Ghana), Arne Friedrich (Germania), Giovanni Van Bronckhorst (Olanda), Maximiliano Pereira (Uruguay), Carles Puyol (Spagna), Edinson Cavani (Uruguay), Sami Khedira (Germania), Marcell Jansen (Germania).
Autoreti – Simon Poulsen (Danimarca), Park Chu Young (Corea del Sud)

Nota: Pur essendo a pari merito con altri tre calciatori, tramite l’assegnazione del premio “Scarpa d’oro Adidas”, che prevede come criteri di priorità il maggior numero di assist e il minor numero di minuti giocati, Thomas Müller si è classificato al primo posto nella classifica dei marcatori con tre assist e 473 minuti giocati; dietro di lui, David Villa è secondo con un assist e 635 minuti giocati, Wesley Sneijder è terzo con un assist e 652 minuti giocati mentre Diego Forlán è quarto con un assist e 654 minuti giocati.