Il Capocannoniere Just Fontaine
Papà Fontaine, ispettore generale della “Tabacalera”, si era trasferito per lavoro da Tolosa al Marocco. E a Casablanca, il 18 agosto 1933, nasce Just, che presto si fa prendere dalla febbre del calcio. Il ragazzo ci sa fare, non passa inosservato. Dopo il Liceo è in campo con la maglia dell’Union Sportive Marocaine, con cui vince la Coppa del Nord. La sua fama di bomber lo porta in madrepatria, all’Olympique Nizza, in cui debutta nel ’53, e si ritrova ad alimentare un attacco esplosivo nel quale ha come compagni di reparto Antonio, Carniglia, Ujlaki e Nuremberg. La squadra arriva lontano: nel ’54 vince la Coppa di Francia battendo in finale il Marsiglia per 2-1.
La parentesi del servizio militare di Just rompe gli equilibri: al ritorno, il tecnico della squadra lo manda tra le riserve, convinto che il ragazzo abbia perso lo smalto iniziale. Fontaine fa in tempo a mettere la sua firma sul titolo del ’56, ma il colore dei soldi convince anche i suoi dirigenti che capitolano di fronte all’offerta dello Stade Reims, dieci milioni di franchi. Così, Just Fontaine si ritrova tra le fila della più forte squadra transalpina del momento e rivela subito le sue doti inaugurando un periodo brillantissimo. Agilissimo, robusto, tecnicamente perfetto, dotato di un tiro potente: “Justine” è un attaccante da sogno, per i tifosi, e il suo sguardo allegro e accattivante porta anche il pubblico femminile sui sentieri del calcio.
In Nazionale, dove aveva esordito il 17 dicembre del ’53 in una partita semplice semplice contro il Lussemburgo (8-0, tripletta del ragazzo di Casablanca), Just costruisce in Svezia, Mondiale ’58, il suo capolavoro. Perfettamente integrato nel “trio meraviglia” che fa dei bleus la squadra col miglior potenziale offensivo del torneo: Fontaine, Kopa, Piantoni, coadiuvati sulle fasce da Wisnieski e Vincent. Una squadra di sogno, che gioca un ottimo calcio e conquista un gran bel terzo posto a fine torneo. Ci mette parecchio, Just Fontaine. Per l’esattezza, tredici reti così suddivise: tripletta contro il Paraguay, doppietta contro la Jugoslavia, ancora in gol contro la Scozia; e poi altre due reti nel 4-0 con cui i “bleus ” si sbarazzano dell’Irlanda del Nord nei quarti, un gol nella sconfitta in semifinale col Brasile, e il gran finale con i quattro gol nel 6-3 che vale la vittoria sulla Germania, e il terzo posto. Tredici reti in sei partite, un record che nella fase finale da quei tempi non è più stato battuto.
Stagione fantastica, il ’58: prima del Mondiale, con lo Stade Reims aveva vinto campionato e Coppa di Francia, laureandosi capocannoniere con 34 reti. Nel frattempo Just scopre la sua vocazione, e un certo talento, per il canto: incide dischi, diventa un idolo anche nel mondo dello spettacolo. Nel ’59 il Reims perde la finale di Coppa Campioni contro il Real, ma Fontaine è capocannoniere con dieci reti. Nel ’60 vince ancora il titolo nazionale. Pare inarrestabile, e invece il 20 marzo del ’60, durante una sfida di campionato col Sochaux, il difensore Sikou gli si scaraventa addosso rompendogli tibia e perone. Sei mesi di gesso, un ritorno sul campo tristissimo: Fontaine è l’ombra di sé stesso, dirà basta dopo l’ultima apparizione in Nazionale, nel ’62. Ha appena 29 anni, la buona stella del calcio gli ha dato tanto togliendogli tutto all’improvviso.
LA CLASSIFICA MARCATORI
13 reti: Fontaine (Francia);
6 reti: Pelé (Brasile), Rahn (Germania Ovest;
5 reti: Vavá (Brasile), McParland (Irlanda del Nord);
4 reti: Zikan (Cecoslovacchia), Piantoni (Francia), Hamrin (Svezia), Tichy (Ungheria);
3 reti: Corbatta (Argentina, 2 rigori), Schäfer (Germania Ovest), Veselinovic (Jugoslavia), Simonsson (Svezia);
2 reti: Mazola (Brasile), Dvorak (1) e Hovorka (Cecoslovacchia), Kopa (1) e Wisnieski (Francia), Allchurch (Galles), Seeler (Germania Ovest), Kevan (Inghilterra), Petakovic (Jugoslavia), Aguero, Amarilla (1), Parodi e Romero (Paraguay), Liedholm (Svezia, 1), Iljin (Urss);
1 rete: Avio e Menendez (Argentina), Koller e Körner II (Austria), Didí, N. Santos e Zagallo (Brasile), Feureisl (Cecoslovacchia), Douis e Vincent (Francia), J. Charles e Medwin (Galles), Cieslarczyk (Germania Ovest), Finney (1) e Haynes (Inghilterra), Cush (Irlanda del Nord), Ognjanovic e Rajkov (Jugoslavia), Belmonte (Messico), Re (Paraguay), Baird, Collins, Mudie e Murray (Scozia), Gren e Skoglund (Svezia), Bencsics, Bozsik e Sandor (Ungheria), A. Ivanov, V. Ivanov e Simonjan (Urss)