Mondiali 1974: GERMANIA OVEST

Sono i mondiali dell’era Cruijff e dell’Olanda che introduce un nuovo modo di giocare a tuttocampo basato sulla potenza atletica. Ma la Germania vanta più uomini di classe e la spunta. Il Brasile senza Pelè è in declino, nasce la stella Polonia, l’Italia è solo una comparsa.

5 settembre 1972, martedì, prime ore del mattino, un commando israeliano attacca una palazzina nella Connollystrasse, numero 31, sede della rappresentativa israeliana nel villaggio olimpico. E’ l’inizio di una tragedia che si concluderà con l’uccisione di undici atleti israeliani, con la cattura dei terroristi sopravvissuti all’attacco della polizia che uccide cinque palestinesi e perde due agenti nell’assalto all’aeroporto militare di Fuesterfeldbruck. Erano le Olimpiadi della «perfektion», la grande festa della gioventù che ogni quadriennio, celebra le virtù dello sport: la lealtà, il sano agonismo, il divertimento. Qualcuno ha identificato il terrorismo con la III Guerra Mondiale, ma in quel 1972, gli organizzatori che avevano previsto quasi tutto, si fecero umanamente sorprendere da un evento imprevisto e imprevedibile, poiché fino ad allora le cose dello sport non erano mai state mischiate con il sangue degli odi razziali.

Due anni dopo gli organizzatori tedeschi della X Coppa del Mondo sono corsi ai ripari, ogni precauzione è stata adottata per impedire il ripetersi di avvenimenti di guerriglia. La festa dello sport più popolare del mondo è difesa dai fucili degli organi di sicurezza, ogni attore della grande manifestazione, gli addetti ai lavori, gli stessi spettatori sono passati al vaglio di una sorveglianza minuziosa e capillare e godono di una assicurazione che tutela gli organizzatori da qualsiasi imprevisto.

Questo è veramente il «Weltmeisterhaft» del «kolossal», l’opima Germania Occidentale accoglie i delegati, la stampa specializzata di tutto il mondo con lo splendore di una civiltà ritrovata, una moneta forte, una ricchezza che si tocca con mano. Le partite saranno giocate in nove diverse città, Amburgo, Berlino Ovest, Dortmund, Gelsenkirchen, Francoforte, Dussedorf, Hannover, Stoccarda e la finale è prevista all’Olympiastadion di Monaco, una struttura moderna che ha già ospitato i Giochi del ’72, capace di accogliere 75.000 spettatori.

Alla X edizione del mondiale hanno aderito 94 federazioni, ormai il calcio si gioca in tutti gli angoli del mondo e titolo particolare di merito è partecipare almeno alle qualificazioni per la fase finale. Il peso delle nazioni del Terzo Mondo comincia ad influire anche sulle decisioni della FIFA, Stanley Rous è battuto da Joao Havelange nella corsa alla Presidenza del massimo consesso internazionale del «football», e sono stati i voti degli africani a determinare il risultato. Le insistenze per limitare il numero delle partecipanti Europee o allargare il numero delle finaliste si fanno sempre più pressanti. I rapporti di forza che hanno governato per lungo tempo l’organo internazionale rischiano di saltare.

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1974: il vecchio lascia il posto al nuovo. Stanley Rous lascia la FIFA e la vecchia Coppa Rimet per Joao Havelange con la nuova Coppa FIFA e l’idea di un Mondiale allargato

Con l’assegnazione definitiva della Coppa Rimet al Brasile per la vittoria messicana si presenta il problema del nuovo trofeo da mettere in palio fra le finaliste. Lo prepara un orafo italiano, Silvio Cazzaniga, 36 cm. di altezza, 5 kg. di oro massiccio a 18 carati, due atleti con il volto radioso della vittoria, le mani levate al cielo sostengono il globo terracqueo, 20.000 dollari il costo, il trofeo andrà definitivamente al vincitore di tre edizioni.Alla fase finale sono arrivate dopo i turni di eliminazione: Germania Est, Bulgaria, Scozia, Olanda, Italia, Polonia, Svezia, Jugoslavia, Argentina, Cile, Uruguay, Australia, Haiti e Zaire. Il Brasile vincitore dell’ultima edizione e la Germania Occidentale che organizza completano il gruppo delle partecipanti.

L’estensione del fenomeno calcistico presenta ogni quadrienni nuove conquiste; è questo il caso dell’Australia e di Haiti che entrano per la prima volta fra le finaliste. Ma anche fra le Europee si registrano i graditi ritorni dell’Olanda e della Polonia che mancavano all’appuntamento con la fase finale fin dall’oramai lontano 1938. Inghilterra ed URSS non sono entrate nel novero delle elette: l’Inghilterra è stata eliminata con tutti i crismi della regolarità dalla Polonia, l’URSS non ha voluto recarsi a Santiago del Cile a giocare l’incontro di ritorno nello stadio nazionale tramutato in «lager» nei giorni del «golpe» anti-Allende, ed ha cosi favorito la qualificazione degli «andini». Le sedici finaliste sono state suddivise nei soliti quattro gironi così concepiti: gruppo uno con le due Germanie, Cile e Australia, gruppo due con Jugoslavia, Brasile, Scozia e Zaire, gruppo tre con Olanda, Svezia, Bulgaria ed Uruguay e gruppo quattro con Italia, Haiti, Polonia e Argentina, ma è stata introdotta una novità circa la disputa delle semifinali. Non ci saranno incontri ad eliminazione diretta nella seconda fase: saranno composti due gironi che esprimeranno con punteggio di campionato le due finaliste. Le prime si incontreranno fra di loro per il titolo le seconde per il terzo e quarto posto.

Il sorteggio dei gironi di Monaco 1974